Questa delizia primaverile, immancabile nei menu delle tavole pasquali del meridione, la dedico ai miei amici Assunta e Francesco che so ne vanno matti! E, in effetti...come dargli torto! Peraltro, questo tipo di cottura, sulla brace, non è possibile se non all'aperto e pertanto mal si concilia con la vita di città. Ecco perché chi "emigra" come me dal sud si porta nella mente quel caratteristico profumino che alla prima occasione torna a rinfrescare sulla tavole di casa.
Ingredienti:
- carciofi in quantità variabile a seconda delle "voglie" e degli invitati
- limoni
- aglio
- prezzemolo
- olio extravergine d'oliva e sale q.b.
Innanzitutto occorre dire che la varietà di carciofo che meglio si adatta a questo tipo di preparazione è la mammola, in quanto più ricca di foglie e pertanto con minor "perdita" della quantità di carciofo poi da smangiucchiare. Puliamo i carciofi, li priviamo del gambo e li battiamo a testa in giù su un piano da lavoro per far sì che il fiore si allarghi. Li conserviamo poi in acqua acidulata con spicchi di limone per evitare che anneriscano
Dopo, li riprendiamo, li facciamo sgocciolare e li disponiamo in una teglia per procedere al condimento.
Ne farciamo il cuore con un generoso trito di aglio
e abbondanti foglioline di prezzemolo tenero e fresco
Spolveriamo di sale
e condiamo con un filo d'olio extravergine d'oliva
Eccoli pronti per la cottura...direttamente sulla brace...cottura che naturalmente richiede una costante sorveglianza affinché i carciofi cuociano uniformemente, se necessario, cambiandoli anche di posto
Una volta che sono ben abbrustoliti, priviamo i carciofi delle foglie più bruciate e...basta chiacchiere...gnam!
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