Ecco finalmente la pietanza che meglio soddisfa le mie origini partenopee e sicuramente quella che meglio esprime anche la mia personalità...creatività e fantasia! Una ricetta unica ma con decine di varianti nelle farciture.
Ecco la PIZZA, il piatto che generalmente sortisce più effetto negli inviti ai miei amici ospiti.
Successo che sento di condividere con la mia maestra di vita oltreché di cucina...la mia mamma! ...anche per l'impegno nel suo primo capolavoro...😜
Bando alle citazioni, iniziamo subito a "lavorarci" su. In una terrina metteremo della farina (circa 1 kg e mezzo), un pugno di sale e vi facciamo sciogliere al centro un cubetto e 1\2 di lievito di birra. Ecco, la pecca qui sono le tanto richieste quantità che posso mio malgrado riferire solo per approssimazione (direi circa un litro d'acqua ben calda) essendo d'ausilio prettamente le mani e quello che in gergo si dice "andare ad occhio".
Iniziamo così dal centro sciogliendo il lievito e continuando ad impastare ci allarghiamo verso l'esterno. Uno dei segreti è proprio la lunga lavorazione...sicuramente fino a che l'impasto raggiunga una consistenza tale da staccarsi dalle mani e dalle pareti, ma anche oltre, per almeno 15 minuti.
A questo punto il tempo, la temperatura e l'umidità faranno il resto...
Noi ci dedicheremo nel frattempo alla preparazione dei vari condimenti che abbiamo scelto, ma...come si diceva...ampio spazio alla fantasia! Metto a trifolare dei funghetti prataioli in due cucchiai di olio extravergine d'oliva
In un'altra padella, rosolo tre salsicce sbriciolate, le sfumo con un bicchierino di vino bianco e vi aggiungo delle cime di rapa sbollentate a parte
In un fondo d'olio rosolo prima una cipolla e poi aggiungo della zucca privata di buccia, semi e filamenti e tagliata a dadini
Alla stessa maniera soffriggiamo un peperone rosso, uno giallo e uno verde e, a metà cottura, aggiungiamo una patata tagliata a tocchetti
Prepareremo anche farciture che non richiedono cotture e, assieme a quelle di volta in volta pronte, le impiattiamo in attesa di "colorare" le nostre pizze
Torniamo ora al nostro impasto lievitato che si presenta così
e li trasferiamo nelle teglie leggermente oleate
Stendiamo rigorosamente a mano...secondo me è importante per una buona riuscita non utilizzare altri "utensili"
Ed ecco uno degli accorgimenti che fa la differenza (tramandato a mia madre da una nonnina che ebbe la fortuna di incontrare): lasciare nuovamente lievitare la pasta di pane nelle teglie (in tal modo se ne riduce anche l'elasticità e potrà meglio essere sistemata successivamente ai bordi della teglia)
Il secondo accorgimento è quello di infornare le pizze senza farcirle, portandole quasi a cottura e riservando gli ultimi 10 minuti alla fusione degli ingredienti, specie della mozzarella (questo evita di appesantire e inumidire eccessivamente la pasta che, al contrario, risulterà più alta e asciutta).
Ecco la pizza con pomodoro, mozzarella ed olive di Gaeta
La pizza con pomodoro, wurstel e mozzarella
Una pizza bianca con mozzarella, prosciutto cotto e funghi
La pizza patate e peperoni
La pizza con alici, origano e pomodorini all'uscita
E per stasera credo abbiamo abbastanza deliziato anche la piccola Elisabetta nel pancione di zia Fina 😊
Alla prossima mi riserverò nuovi gusti e nuove foto!


ottime è dire poco
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