Cari amici, ogni Paese ha le sue tradizioni e culture, anche nell'ambito della stessa Regione. E così, per la bella Emilia Romagna in cui vivo...soffermandoci sull'argomento "cibo", della stessa specialità ne esistono tante varianti, come Vi dicevo, ad esempio, a proposito delle piadine, in un post precedente.
Allo stesso modo, per "le tigelle" protagoniste di questa ricetta.
Innanzitutto parliamo di piccoli dischi di pasta da farcire, tipici dell'Appennino modenese, che prendono il nome dai dischi in terracotta usati per la loro cottura (il cui termine in latino significa "coprire"). Oggi in commercio si trova la tigelliera, un attrezzo in alluminio pressofuso o in ghisa, generalmente da 4 o 7 posti, ma anche da 12 o professionale da 24, nel quale le focaccine vengono cotte negli appositi spazi predisposti, sia dalla parte inferiore, grazie al calore del fuoco, sia dalla parte superiore, grazie al calore dello stampo.
Attenzione alle differenze anche nella stessa zona dell'Appennino modenese, giacché il termine "tigella" è in realtà adoperato al di fuori della zona di produzione, dov'è invece conosciuta come "crescenta" o "crescentina"...e anche qui si apre un mondo, perché nel bolognese la "crescenta" (una focaccia con strutto e lievito) e la "crescentina" (quadrotto di pasta lievitata e fritta, conosciuto anche come gnocco fritto) sono due prodotti completamente diversi, sia dalla tigella e sia tra di loro.
Ad ogni modo, le "tigelle" intese come dischetti di pasta sono tradizionalmente consumate tagliandole a metà ed imbottendole con un pesto formato da un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino (noto come "cunza di Modena", che viene usato anche per i "borlenghi") e con Parmigiano Reggiano, oppure con i salumi più vari.
Ecco quindi che, se Vi trovate a chiedere di gustare delle crescente o crescentine in un ristorante qui in zona, potreste trovarVi ad essere serviti con 2 o 3 prodotti completamente diversi.
Oggi parliamo di tigelle "come dischetti"...così non ci sbagliamo...😅
Dopo aver postato, nel 2016, la ricetta (non tradizionale, ma personalizzata) di una cara amica, Vi propongo, oggi, la versione originale 😊. Principale differenza tra le due è la presenza dello strutto in questa a seguire e della panna nell'altra, ciò che ha reso più morbide le prime e più croccanti queste seconde.
Ingredienti per circa 13 pezzi:
- 500 gr di farina 00
- 45 gr di strutto
- una punta di bicarbonato
- una presa di sale
- 1\2 cucchiaio di olio di semi
- latte e acqua per impastare q.b.
Dopo aver disposto la farina a fontana in una terrina, con il sale ed il bicarbonato ai lati, ho versato al centro l'olio e lo strutto
Poi, ho aggiunto una miscela al 50% di acqua e latte, tanto necessari quanto sufficienti a formare un impasto sodo
che ho lasciato riposare per qualche ora
Ho steso, col matterello, una sfoglia di circa 1\2 cm di spessore e, con l'aiuto di un coppapasta, ho ritagliato dei dischetti di circa 6-7 cm e li ho lasciati riposare per un'altra oretta su una placca coperta con un canovaccio
Ho unto gli spazi interni della tigelliera con un pezzetto di lardo ed ho posizionato una pallina di pasta in ogni incavo. Ho lasciato cuocere, regolando la fiamma, 3-4 minuti per lato
Mentre procede la cottura dei dischetti, vado a dedicarmi alle portate che ho scelto stasera come accompagnamento: un bel piatto di salumi e formaggi (salame, prosciutto cotto, prosciutto crudo, speck, mortadella, provola affumicata e fiordilatte) e verdure fresche al pinzimonio (finocchi, carote e sedano)
Ed ecco il mio bel cestino di tigelle, calde, calde, appena tolte dal fuoco
Nessun commento:
Posta un commento